La collezione Restart/Milano si muove sui confini del sempre esistito con progetti in cui reinterpretazione, recupero e riuso incrociano i bisogni delle nuove vie della sostenibilità. Sono oggetti d’uso quotidiano, una luce, un tavolo, una sedia, un mobile. Un’intera collezione disegnata oggi con la pretesa di collocarsi fin da subito all’interno dei nuovi scenari domestici del contemporaneo. Gli ottoni parlano con il cemento, la corda si adagia sul ferro trattato, i legni sono recuperati da pannelli preesistenti.
E poi come sempre i rimandi: la sfida titanica con la famiglia dei servomuto, i dialoghi con la fotografia nei piani dei tavolini, le citazioni dirette al barocco delle specchiere.
E ancora, le librerie in cui carte, libri, oggetti e memorie trovano i propri spazi dialogici con le ritualità temporali del quotidiano.